In un articolo su Natural Style, Diana De Marsanich ci racconta di come Gwyneth Paltrow abbia sconfitto la depressione mangiando sano. Partendo dal buon principio che un’alimentazione equilibrata aiuta a prevenire malattie anche gravi, la giornalista finisce col promuovere un’accozzaglia di suggerimenti pseudo-scientifici.
Gwyneth Paltrow era malata di depressione. Ed è guarita mangiando sano. O meglio: mangiando ancor più sano di quanto non facesse già, dal momento che l’attrice 40enne evitava le carni rosse da 20 anni e seguiva una dieta macrobiotica, fondata sugli elementi dello Ying e dello Yang. Ma ad un certo punto, un malessere improvviso – un forte mal di testa, accompagnato dalla perdita di sensibilità alla mano destra – le ha fatto capire che era giunta l’ora di cambiare, così, sotto consiglio del suo medico, la nostra Gwyneth si è data alla dieta dell’eliminazione per 21 giorni. Ha purificato il corpo eliminando completamente qualsiasi cibo lavorato industrialmente e potenzialmente infiammatorio: quindi niente caffè, niente formaggio, né zucchero, patate, peperoncini, melanzane, mais, frumento, carne, glutine, e anche soia e frutti di mare. Stando a quanto riportato dalla De Marsanich, disintossicantosi la Paltrow ha risolto i vari problemi che gli esami clinici avevano messo in luce: squilibri ormonali, carenza di vitamina D, anemia e tumore benigno alle ovaie. Che, detta così, assomiglia più a un incantesimo di magia nera, che a una cura.
La cosa più curiosa però è che nell’articolo della depressione non c’è traccia: si parla genericamente di malessere psicologico, superato grazie a cibi usati come medicine. Innanzitutto, mi chiedo se la giornalista di Natural Style – che non è una novellina, tutt’altro: scrive per il mensile green da dieci anni – conosca la differenza tra malessere psicologico e depressione o se almeno le sia venuto lo scrupolo di non confondere le due cose. Un periodo della vita difficile, con lo stress e la tristezza che ne possono derivare, non è uguale a una crisi depressiva e se per il primo può essere che bastino una corsa all’aria aperta e una spremuta d’arancia, per la seconda no. Poi, c’è anche da domandarsi perché un tema interessante come quello dell’importanza di una corretta alimentazione, oggetto di approfonditi studi e ricerche, debba essere semplificato in una bieca caricatura. State male, malissimo? Disintossicatevi. E il significato della massima filosofica di Feuerbach, “l’uomo è ciò che mangia”, diventa un ridicolo “ciò che mangi ti guarisce da qualsiasi cosa”.
Non solo. Come corollario, vengono dispensati consigli per una vita Natural Style: bere semi di pompelmo la mattina, olio d’oliva come condimento e come nutrimento per la pelle e latte di cocco per una botta d’energia e un tocco esotico alle ricette. Bene, benissimo. Ma cosa c’entra la depressione? E come, dove, quando Gwyneth Paltrow l’avrebbe superata con la magica dieta dell’eliminazione? Dunque il titolo è fuorivante o è il contenuto dell’articolo a essere una confusione di pratiche mediche prive di fondamento? E qual era di preciso l’obiettivo dell’autrice? Dispensare buoni e innocui consigli per far brillare lo sguardo e avere gambe snelle, o insegnare a non rivolgersi alle cure convenzionali? Temo di non aver capito.
Quello che ho capito è che la De Marsanich, spinta dal suo spirito green, si è scordata di distinguere tra passeggero malessere e seria patologia, tra il desiderio di avere un viso idratato e il dover affrontare malattie devastanti, per il corpo e per la psiche.